Horizonte
(Oltre il visibile)
In natura esiste una linea immaginaria e mobile che segna il confine tra visibile e invisibile, rumore e silenzio, terra e universo: è la linea dell’orizzonte dove l’infinito e l’eternità collidono, dove si può percepire l’immensità toccando con lo sguardo il vuoto. In Horizonte (oltre il visibile) quel confine è reso più permeabile dalle due figure che, ora come ombre ora in carne ed ossa, li risiedono. Come sfogliando un atlante favoloso le scene si susseguono a quadri: ogni pagina è popolata da figure magiche e ancestrali che si muovono legate a oggetti che sono protuberanze dei corpi stessi. Il cerchio e la ruota sono simboli che tornano richiamando un immaginario che, tra arti visive e performative, tiene traccia del passato artistico del Duo Kaos. Il linguaggio e le tecniche del circo rendono ancora più onirica la danza lasciando che i corpi, sospesi in un buio primordiale, galleggino nell’aria. E si cade così come in un sogno dove le pietre diventano satelliti e i corpi, uniti, misteriose figure mitologiche che si muovono tra terra e cielo, tra anima e corpo.